Il simbolo mostrato dal Tempo |
Alla fine, almeno per ora, la svolta simbolica di Area Popolare non è arrivata. Nel contrassegno che oggi è stato diffuso – in particolare dal Tempo, in un articolo di Daniele Di Mario, dopo che la notizia era stata data in un primo temo da AdnKronos – figurano ancora le miniature del Nuovo centrodestra e dell'Unione di centro, i due soggetti che contribuirebbero maggiormente a creare quello che al momento si configura come cartello elettorale (e giuridicamente come associazione), ma in seguito potrebbe trasformarsi in partito a ogni effetto.
Il banco di prova, anche in questo caso, è quello delle regionali previste per il 31 maggio, con il rinnovo di sette consigli. Ncd e Uc aveva già superato insieme il primo scoglio poco meno di un anno fa, ottenendo rappresentanza al Parlamento europeo; con un simbolo congiunto analogo avevano corso alle regionali d'autunno, in particolare in Emilia Romagna. Il test che si propsetta è certamente più ampio, anche solo per scala territoriale.
Il contrassegno divulgato è una "bicicletta" come nelle più classiche tradizioni: a sinistra il "pallino" di Ncd, senza il nome di Angelino Alfano nella parte inferiore; a destra la "pulce" dell'Udc, con lo scudo crociato in primo piano sopra alle vele a suo tempo apportate da Ccd e Democrazia europea, la scritta "Italia"nel segmento superiore rosso e il nome del partito a semicerchio in basso su fondo azzurro.
Il fatto è che, se guardando il simbolo delle europee (e mettendo da parte un certo malessere per la pessima riuscita grafica) era inevitabile dire che l'emblema degli alfaniani aveva "schiacciato" lo scudo crociato, ora la tentazione di dire che il simbolo di Ncd ha fagocitato quello dell'Udc è fortissima. Perché sì, l'estetica è un po' più rispettata questa volta, ma l'attenzione, più che alla parte superiore a fondo bianco che contiene le due miniature, deve andare alla parte inferiore del tondo, un po' meno della metà del cerchio: lo spazio è riempito dallo stesso blu sfumato di Ncd e persino la font utilizzata per scrivere "Area popolare" è proprio la stessa usata dall'inizio dal partito di Alfano. Per la cronaca, l'ampio spazio presente nel segmento inferiore colorato potrebbe ospitare tanto i nomi delle regioni in cui il cartello si presenterà, quanto i nomi dei candidati alla presidenza di volta in volta sostenuti.
Gli emblemi dunque sono ancora quelli noti e i colori utilizzati – come nota Di Mario sempre sul Tempo – rimandano al bianco e al blu di democristiana memoria. La scelta di mantenere le antiche insegne sarebbe dovuta, secondo chi ha dato per primo la notizia, ai risultati di sondaggi svolti proprio sugli emblemi: gli elettori centristi, specie con un passato diccì alle spalle, difficilmente avrebbero riconosciuto un partito senza i simboli in vista. Sarà stato forse questo a convincere i vertici di Ncd e Udc a non utilizzare l'emblema che pure era stato depositato poche settimane fa presso l'Ufficio per l'armonizzazione del mercato interno di Alicante e che I simboli della discordia e Termometro Politico hanno mostrato in esclusiva il 28 marzo scorso.
Curiosità, a depositare la domanda di marchio europeo è stato il senatore Udc Antonio De Poli, lo stesso che – già secondo Adnkronos – avrebbe presentato la richiesta di registrazione per il nuovo marchio. Domanda che però non risulta nel database dell'Ufficio italiano brevetti e marchi, né nella "banca dei marchi" europea. Magari è questione di giorni; in ogni caso da più parti si chiarisce che l'emblema diffuso oggi ha un vago sentore di provvisorio, mentre sarebbe pronto a cambiare non appena Area popolare diventasse qualcosa di più di una semplice alleanza elettorale. Tornerà buono allora il segno depositato a marzo da De Poli?
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