E' passato giusto qualche giorno da quando si era detto su questo sito che, in fondo, il simbolo "a bicicletta" che Ncd e Udc avevano deciso di darsi sotto il nome di Area Popolare, pur non essendo un capolavoro, rappresentava comunque un miglioamento rispetto ai contrassegni visti alle elezioni europee e regionali dello scorso anno. Oggi, francamente, tocca già ricredersi, specialmente dopo che Gaetano Quagliariello ha diffuso, attraverso i social network, l'emblema di Ap che si prevede di utilizzare nella consultazione elettorale in Veneto, a sostegno di Flavio Tosi.
Se non si era apprezzata la ripartizione in senso orizzontale del cerchio fatta l'anno scorso, sembra francamente imbarazzante il risultato di una divisione successiva, con il semicerchio superiore equamente diviso tra Ncd e Udc. Nel quartino degli alfaniani, tra l'altro, trova spazio anche la scritta "Veneto autonomo", che fa parte della denominazione adottata dal gruppo consiliare: la "D" blu della sigla di Alfano risulta quasi innaturalmente schiacciata, anche se le proporzioni delle lettere sono rispettate. Per lo meno questa volta lo scudo crociato dell'Udc non è stato compresso, anche se risulta proprio piccolo; lo sfondo azzurrino originale consente di nuovo di vedere le vele sottostanti apportate da Ccd e De. Il nome del partito mantiene la sua disposizione semicircolare originaria, anche se l'effetto nello "spicchio" riservato al partito di Cesa non è proprio dei migliori.
A dominare su tutto, per l'imponenza dello spazio, la grandezza dei caratteri e i colori, è il semicerchio inferiore, con la dicitura "Area popolare Veneto" (in blu) "con Tosi" (nero), il tutto su fondo giallo. Se già il contrassegno del 2014 era parso infelice per l'accozzaglia di elementi, questa volta esteticamente non c'è davvero quasi nulla da salvare. Dei commenti raccolti qua e là, di positivo c'è poco, anche se le critiche - alcune davvero feroci e irripetibili - riguardano soprattutto il "progetto" politico; non per questo, ovviamente, la grafica dev'essere "assolta". Anche chi ci metterà una croce sopra, non guarderà quel cerchiolino volentieri.
E pensare che, solo qualche giorno prima, le scelte grafiche cui aveva partecipato Area Popolare erano state molto più sobrie e apprezzabili. Si prenda ad esempio l'emblema che sabato era stato presentato con riferimento alle elezioni nelle Marche. Si tratta, in particolare, dell'emblema del laboratorio Marche 2020, legato al presidente uscente Gian Mario Spacca, non più inquadrato e inquadrabile nel Pd. Area Popolare ha scelto di correre con quel raggruppamento, presentando un emblema che, nel segmento basso, contiene la semplice denominazione dell'alleanza, tra l'altro in una font Arial ristretta e in grassetto, senza che la grafica rimandi in qualche modo all'associazione fondata da Ncd e Udc.
Ancora più minimalista, se possibile, è stata la scelta divulgata ieri con riferimento a rinnovo del consiglio regionale umbro. Lì Area popolare correrà all'interno della lista "Per l'Umbria popolare", che candida alla presidenza della regione Claudio Ricci, sindaco di Assisi: il simbolo, in realtà, era già apparso in questo sito, ma per ragioni assai meno nobili (di cui, va detto subito, gli ideatori erano del tutto incolpevoli). Ebbene, la novità è quasi impercettibile ed è lo stesso Quagliariello a farla notare sul suo profilo: "Nelle stelline sono comparse una A e una P, che noi speriamo segnino l'astro nascente di Area Popolare. Si parte ufficialmente, in Umbria. Ma proprio lì da tempo è stata segnata la nostra via". L'entusiasmo, in fondo, fa sempre piacere: chissà se ha resistito intatto anche alla grafica molto discutibile spuntata oggi...
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