Negli ultimi anni è diventato abbastanza normale: per candidarsi a governare un ente (o, al limite, anche l'intero Stato) non è necessario dotarsi di un'immagine grafica, volendo bastano i colori per cercare di distinguersi. Si può non condividere il nuovo corso e guardare con nostalgia al passato: è pienamente legittimo, ma occorre prendere atto che – alla Bob Dyan – the times they are a-changing, anzi, sono già cambiati da un pezzo. Lo mostra bene anche l'ultimo dei simboli resi noti in vista delle elezioni regionali che si stanno per celebrare in Campania: quello della Sinistra al lavoro per la Campania, il progetto politico unitario della sinistra campana che candida alla presidenza della regione Salvatore Vozza.
Lui è segretario regionale – temporaneamente sospeso per motivi elettorali – di Sel, che ovviamente è della partita, ma ci sono davvero praticamente tutti, almeno come sigle a sostegno: Prc, Pcd'i, Partito del lavoro, Partito del Sud, Azione civile, L'Altra Europa – un'esperienza che, dalle europee 2014 in poi, non si è ancora esaurita – e persino Green Italia, non proprio collocabile a sinistra in origine.
L'emblema scelto per distinguere la candidatura di Vozza è – così lo descrive Stefano Albamonte per AgenParl – "un cerchio, che nella parte alta ha un sfondo bianco con la scritta rossa 'Sinistra' e nella restante parte, la maggiore, sfondo rosso scuro con la scritta minuscola in blu 'al lavoro' e una bianca 'per la Campania' e 'Vozza Presidente' in blu". I contenuti testuali, ovviamente, non sono affatto casuali: "Nel simbolo e nel nome – ha spiegato Vozza – abbiamo voluto affermare il valore della nostra identità politica e allo stesso tempo sottolineare il nostro impegno per la Campania e la necessità di concentrare tutte le energie per il lavoro e lo sviluppo della nostra regione".
Le parole d'ordine del progetto politico, dunque, sono "sinistra" e "lavoro", accomunate anche in questo caso dall'uso dominante del colore rosso. Accanto ci sono certamente altri concetti portanti, a partire da "trasparenza" e "legalità": i candidati, in particolare, dovranno dichiarare per iscritto di non avere carichi penali pendenti, condanne e persino di non essere mai stati candidati in liste o partiti riconducibili al centrodestra (un'azione contro "il sistema di 'calcio-mercato' fra Pd e centrodestra", come l'ha chiamato Vozza).
Nel frattempo, in compenso, anche qualcun altro punta solo sui colori, e proprio nello schieramento di Vincenzo De Luca. Non si tratta di una novità, ma di una conferma: tornerà infatti anche l'emblema di Campania Libera, la lista civica lanciata a sostegno di De Luca già nella campagna elettorale del 2010. I colori sono rimasti gli stessi (azzurro in alto, verde in basso), probabilmente nel contrassegno non ci sarà il nome del candidato, a tutto vantaggio delle due parole del nome che così acquistano spazio e visibilità. Nel frattempo, si stanno completando le liste: in questo modo, si vedrà chi presta il volto ai singoli contrassegni e si capirà chi chiederà di ricevere in cabina qualche piccolo tocco di matita.
Nessun commento:
Posta un commento