Va bene, la maggior parte dell'attenzione nella sfida per conquistare la regione Campania se la prendono Stefano Caldoro e Vincenzo De Luca, come da prevedibile copione. Qualcuno, tuttavia, potrebbe avere notato la presenza di un nuovo emblema, piuttosto curioso, destinato a non passare inosservato. L'elemento dominante, infatti, è un'esclamazione (con tanto di punto apposito a sottolinearla), che di fatto si trasforma nel nome della "lista civica" pensata per le elezioni regionali campane.
E' infatti Mo! la denominazione di questo gruppo che candida alla guida della regione Marco Esposito, caposervizio presso il quotidiano Il Mattino, un'istituzione per i partenopei; Il sito della lista, oltre a snocciolare i meriti che hanno portato a scegliere Esposito come presidente ideale ("Sapevi che Marco Esposito...?" è praticamente una rubrica dello spazio web), si preoccupa di giustificare quel nome così particolare: "Mo. Perché è ora di agire. E perché è urgente farlo. La crisi non aspetta: distrugge posti di lavoro e moltiplica l’emigrazione. E non aspetta il cancro, che falcia vite con ferocia crescente". I promotori della lista ce l'hanno con i politici "dall’accento toscano o padano disposti a elogiare il tempo dei Borbone pur di continuare a raccattare consensi elettorali". Per loro è chiaro che non ci si deve affidare ai professionisti delle promesse o a "politici locali bravi a servire il potente di turno". "Mo tocca a noi tirare fuori la nostra terra dal baratro - scrivono ancora -. Non tradiremo, perché non possiamo tradire noi stessi. La storia insegna che questa terra fertile viveva meglio quando si governava da sola. Ci proveremo con la determinazione di chi sa che la nostra è la battaglia della vita. E ci riuscireMO!"
Per fare questo, per continuare con frutto battaglie sui fronti dell’ambiente, della salute, della giustizia, del lavoro, il gruppo in questione sa di non poter dire solo "no", ma di dover fare proposte concrete, per cui impegnarsi adesso, anzi, mo. La parola (anche senza apostrofo), che "oggi è viva nelle regioni centro-meridionali", come nota il Vocabolario Treccani, pur essendo diffusa in un'ampia area ricorda soprattutto la Campania e soprattutto Napoli: non a caso, proprio in quella provincia la lista ha raccolto le firme per candidarsi, mentre continua la ricerca di sottoscrittori per le altre circoscrizioni (i candidati, invece, ci sono già). E' ora di agire e, ancora prima, è ora di prendere la parola, anche (ma non solo) in Rete: così sembra di capire, vedendo il "fumetto" che è stato ritagliato nel centro vuoto della "o" di Mo.
Questo simbolo, tuttavia, a chi ha uno sguardo attento ha qualcosa di familiare, di già visto: la sagoma gialla dell'Italia meridionale e quelle onde del mare stilizzate, infatti, non appaiono proprio nuove. E infatti, andando a ripescare i contrassegni presentati in occasione delle elezioni europee, è subito riemerso l'emblema di "Terra Nostra", una lista di scopo che aveva l'obiettivo di presentare una petizione al Parlamento europeo per chiedere - così si può ancora leggere online - l'istituzione di una Commissione straordinaria che mettesse in mora lo Stato italiano e gli enti locali inefficaci, facendo al tempo stesso accertamenti e proposte in materia di ambiente, salute, lavoro e diritti fondamentali violati nell'Ue, partendo (guarda caso) dall'Italia meridionale.
Non a caso, la pagina Facebook contrassegnata dal nuovo emblema è "X il Sud", la stessa che l'anno scorso aveva fatto da cassa di risonanza e strumento di diffusione per il progetto di Terra Nostra, anche se poi nessuna lista era stata presentata, visto che la soglia prevista era proibitiva. Le stesse onde stilizzate (e, in qualche modo, l'idea del focus sul Mezzogiorno) si vedono anche - anzi, sono state usate per prime - nell'emblema dell'Unione mediterranea, "movimento giovane, fondato a Napoli il 24 novembre 2012 nel corso di un'assemblea pubblica che ha elaborato, passo per passo, la Carta dei principi". Il nome e il logo del Movimento - presieduto da Francesco Tassone, mentre Esposito ne è il segretario - erano stati scelti con votazioni pubbliche e il simbolo, in particolare, "per Statuto è di proprietà dell'Assemblea dei soci". Finalmente, dunque, quegli elementi grafici avranno il loro battesimo, per lo meno a Napoli. "Il fiume di consensi e simpatie che stiamo raccogliendo è straordinario per un progetto politico - spiega il candidato governatore Esposito - chi incontra MO, se ne innamora". Toccherà alle urne misurare il livello di amore tra gli elettori?
Nessun commento:
Posta un commento