Alla fine la notizia è arrivata: qualcuno se l'aspettava da giorni, anche se non azzardava pronostici almeno su parte del contenuto. La notizia, ovviamente, è il ritiro della candidatura a sindaco di Roma di Guido Bertolaso, concertata evidentemente con Silvio Berlusconi.
E' stata una nota di Forza Italia a informare i media che la corsa verso il Campidoglio dell'ex capo della Protezione civile si ferma qualche metro prima della partenza (quando ancora una manciata di ore le interviste e le dichiarazioni in circolazione confermavano il suo rimanere in campo) e che a beneficiare del sostegno di Fi e del suo leader non sarà Giorgia Meloni, ma Alfio Marchini, per il quale Berlusconi non ha mai nascosto le simpatie, anche se questo significa correre nuovamente al fianco degli ex compagni di strada (leggasi "traditori", almeno per qualcuno all'interno di Fi) di Ncd - Area popolare.
Al di là delle valutazioni politiche, strategiche e dietrologiche (non mancano mai, in attesa di leggere i "retroscena" sui giornali di domani), una considerazione sui simboli la si può fare subito. Sembra infatti chiaro che l'emblema Roma sei tu! pensato come "lista personale" di Bertolaso, in seguito al ritiro della sua candidatura, sia destinato a essere sacrificato: certo, la parola "sindaco" in astratto potrebbe essere sostituita con "per Marchini" o "con Marchini", ma in concreto è quasi impossibile, soprattutto perché è difficile credere che la "generosità" e lo "spirito di servizio" di Bertolaso possano arrivare al punto da trasformare colui che fino a ieri era il candidato sindaco prediletto dal leader di Forza Italia in un portatore di acqua illustre.
Diverso, evidentemente, è il caso del simbolo di Forza Italia, che nei giorni scorsi era circolato "personalizzato" col nome di Bertolaso. Qui è molto più probabile che basti sostituire il nome del candidato sindaco: un semplice ritocco grafico, rapido come lo scorrimento di una paletta nei tabelloni delle vecchie stazioni e il gioco sarebbe fatto, con l'emblema pronto ad affiancare i cuori di Marchini e di Roma popolare.
A questo punto, il centrodestra resterebbe rappresentato da Marchini, da Giorgia Meloni e, salvo novità, anche da Francesco Storace e (per il Movimento sociale italiano di Saya e Cannizzaro) Alfredo Iorio: certo la decisione di oggi sposta qualcosa, ma non sembra ancora in grado di assicurare al centrodestra di arrivare al ballottaggio.
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Di seguito è giusto riportare il testo intero della nota di Forza Italia, emessa poco dopo le ore 13, per fotografare correttamente la situazione:
Il nostro obbiettivo è vincere, per dare ai romani un governo della città all’altezza della capitale d’Italia. Oggi la situazione di Roma è drammatica, e bisogna adottare delle soluzioni urgenti: per noi è insopportabile assistere allo stato di progressivo declino che sta conducendo Roma al collasso definitivo.Abbiamo preso atto che per vincere occorre una proposta unitaria delle forze moderate e liberali, con un forte spirito civico: una risposta fuori dalle logiche di partito e dagli interessi dei partiti. Per questo, con il dottor Guido Bertolaso abbiamo deciso di sostenere e fare nostra la candidatura dell’ingegner Alfio Marchini. Non è una scelta nuova. Marchini era stato la nostra prima opzione, ed era caduta per i veti posti da un alleato della coalizione. Per questo avevamo chiesto a Guido Bertolaso il sacrificio di scendere in campo per unire il centro-destra, con il consenso di tutti. Non per colpa sua, né per scelta nostra, quella che era nata come una soluzione unitaria oggi è diventata una candidatura divisiva. Non possiamo permettere che i romani si trovino a scegliere fra la continuità della disastrosa gestione del PD e l’avventurismo irresponsabile dei Cinque Stelle.Con la stessa generosità e spirito di servizio con cui Guido Bertolaso aveva messo da parte progetti molto importanti per candidarsi a sindaco, oggi si è reso disponibile a ritirare la sua candidatura per convergere su quella nelle migliori condizioni per vincere. Per due volte, ha dimostrato grande responsabilità e amore per la città di Roma, che non dimenticheremo. D’altronde Roma e l’Italia avranno ancora bisogno di lui.Alfio Marchini ha condotto in questi tre anni un’opposizione costruttiva, libera ed efficace e col suo movimento civico ha combattuto e vinto battaglie importanti per i romani. Con lui condividiamo una cultura moderata, ispirata ai valori liberali, cristiani, riformatori. Il suo comportamento è stato decisivo per mandare a casa il sindaco Marino e ridare la parola ai romani sul loro futuro. E’ l’unica figura – lo dicono tutti i sondaggi – che al ballottaggio contro tutti gli altri schieramenti politici può vincere. Questo è l’unico obbiettivo che ci sta davvero a cuore, non affermare la superiorità di un partito sull’altro.Per questo ci auguriamo che – superando questa dolorosa divisione – tutto il centro-destra, tutti coloro che non vogliono consegnare Roma ai Grillini o alla sinistra, possano ritrovarsi e riprendere un cammino comune. In questo senso rivolgo un appello ai nostri amici del centro-destra: siamo ancora in tempo perché tutti convergano, come noi abbiamo fatto, sul candidato che ha la più alta possibilità di successo.Forza Italia è impegnata, a Roma e in tutt’Italia, a lavorare per costruire ovunque un centrodestra nel quale i valori liberali e quelli della destra democratica possano convivere costruttivamente come è avvenuto per vent’anni in Italia e come anche oggi avviene in molte importanti realtà regionali e amministrative: è questa la condizione per battere la sinistra e restituire la guida del paese alla naturale maggioranza degli italiani.
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