Se ne parla poco in queste settimane, prese come sono le cronache dalle liste che spuntano via via tra Milano, Roma e Napoli (con divagazioni altrove), ma alle prossime elezioni amministrative potrebbe spuntare anche il simbolo dell'ennesimo repackaging dell'area riconducibile alla vecchia Democrazia cristiana. Alla fine di marzo, infatti, è stata fondata in uno studio notarile di Roma Federazione popolare, un soggetto politico che si propone di riunire varie realtà politiche ispirate "ai principi della religione cattolica e cristiana e ai valori riformisti e liberali".
L'emblema, abbastanza anonimo, contiene il nome (con "Popolare" in maggiore evidenza) sopra a una fascia tricolore leggermente piegata su se stessa e, sullo sfondo, le dodici stelle della bandiera europea in parte nascoste dalla scritta. Come si vede, non c'è lo scudo crociato - inutile, del resto, rischiare di infilarsi nell'ennesimo contenzioso legale con l'Udc e con altri eredi veri o presunti della Balena Bianca - ma sono pienamente democristiani coloro che hanno voluto la nascita di quest'aggregazione. Vale innanzitutto per Mario Tassone, leader del Nuovo Cdu e per Giancarlo Travagin, già segretario amministrativo della Dc guidata nei primi anni 2000 da Angelo Sandri e da anni a capo del suo movimento Alleanza Democratica (con il gruppo che fu di Willer Bordon e Ferdinando Adornato, ovviamente, nessuna attinenza).
Vale però anche, in qualche modo, peri Popolari per l'Italia e per Mario Mauro, eletto negli anni con Forza Italia, il Pdl e Scelta civica, ma riconducibile senza troppi problemi a quell'area politica (come vale del resto per vari esponenti di Pi, a partire da Potito Salatto). Vale sicuramente, infine, per Giuseppe Gargani, già campione di Balena Bianca, passato attraverso varie formazioni (compresi i suoi Popolari italiani per l'Europa) e attualmente presidente di un "Comitato popolare per il NO al Referendum sulle modifiche alla Costituzione", nel quale si riconoscono più movimenti e associazioni e che vede come aderenti anche gli stessi Mauro e Tassone.
L'idea è, come si diceva, di presentare liste alle prossime amministrative, a partire da Napoli, sostenendo Enzo Rivellini (e forse anche a Novara, città in cui - lista autonoma o no - è già stato annunciato l'appoggio a Daniele Andretta; su Milano si sta ancora ragionando); al gruppo avrebbero aderito anche altri eletti in parlamento e assemblee e comunque si tenterà di radicare la formazione sul territorio nei prossimi mesi, oltre che di sostenere il "No" al referendum confermativo sulla riforma costituzionale assieme ad altri comitati che sono sorti in questi mesi.
L'emblema, abbastanza anonimo, contiene il nome (con "Popolare" in maggiore evidenza) sopra a una fascia tricolore leggermente piegata su se stessa e, sullo sfondo, le dodici stelle della bandiera europea in parte nascoste dalla scritta. Come si vede, non c'è lo scudo crociato - inutile, del resto, rischiare di infilarsi nell'ennesimo contenzioso legale con l'Udc e con altri eredi veri o presunti della Balena Bianca - ma sono pienamente democristiani coloro che hanno voluto la nascita di quest'aggregazione. Vale innanzitutto per Mario Tassone, leader del Nuovo Cdu e per Giancarlo Travagin, già segretario amministrativo della Dc guidata nei primi anni 2000 da Angelo Sandri e da anni a capo del suo movimento Alleanza Democratica (con il gruppo che fu di Willer Bordon e Ferdinando Adornato, ovviamente, nessuna attinenza).
Vale però anche, in qualche modo, peri Popolari per l'Italia e per Mario Mauro, eletto negli anni con Forza Italia, il Pdl e Scelta civica, ma riconducibile senza troppi problemi a quell'area politica (come vale del resto per vari esponenti di Pi, a partire da Potito Salatto). Vale sicuramente, infine, per Giuseppe Gargani, già campione di Balena Bianca, passato attraverso varie formazioni (compresi i suoi Popolari italiani per l'Europa) e attualmente presidente di un "Comitato popolare per il NO al Referendum sulle modifiche alla Costituzione", nel quale si riconoscono più movimenti e associazioni e che vede come aderenti anche gli stessi Mauro e Tassone.
L'idea è, come si diceva, di presentare liste alle prossime amministrative, a partire da Napoli, sostenendo Enzo Rivellini (e forse anche a Novara, città in cui - lista autonoma o no - è già stato annunciato l'appoggio a Daniele Andretta; su Milano si sta ancora ragionando); al gruppo avrebbero aderito anche altri eletti in parlamento e assemblee e comunque si tenterà di radicare la formazione sul territorio nei prossimi mesi, oltre che di sostenere il "No" al referendum confermativo sulla riforma costituzionale assieme ad altri comitati che sono sorti in questi mesi.
"Per chiara decisione dei soci costituenti - si legge in un comunicato - la Federazione Popolare è aperta agli altri movimenti e partiti che vorranno aderire, entro la metà del mese di luglio 2016, garantendo a tutti la pari dignità e una gestione condivisa dei percorsi politici da intraprendere". Toccherà in primo luogo agli elettori, peraltro, stabilire il successo di questa nuova aggregazione.
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