venerdì 8 aprile 2016

Mastella, due liste e un campanile per Benevento

Nessuno saprà mai, probabilmente, se il campanile che dal 1999 ha accompagnato Clemente Mastella nelle sue avventure politico-elettorali era ispirato a qualche torre campanaria di Ceppaloni e dintorni - magari quella della Chiesa del SS. Rosario in Beltiglio - o se era semplicemente frutto della fantasia del grafico di turno. Questa volta probabilmente l'Udeur - al pari della sua rielaborazione, i Popolari per il Sud - resterà a riposo, ma un campanile ci sarà comunque nella corsa di Mastella verso la guida di Benevento, capoluogo della provincia in cui (ovviamente) è compresa Ceppaloni.
Che l'ex ministro avesse in animo di candidarsi a sindaco di quella città - o, volendo, che fosse tentato di accettare le proposte di chi gli suggeriva con insistenza quella soluzione - era noto da mesi, in pratica se ne parla da gennaio; a metà di marzo, poi - a dar retta a quanto scriveva Giuseppe Alberto Falci sulla Stampa - sarebbe arrivata anche la benedizione di Silvio Berlusconi, magari anche grazie ai buoni uffici di Sandra Lonardo, moglie dello stesso Mastella. Sabato scorso, in ogni caso, a Benevento è stato aperto il comitato elettorale e, a circa un mese dalla presentazione delle liste, la corsa del fondatore dell'Udeur ormai è cosa certa ed è stata ampiamente illustrata ai giornalisti.
Si sa già che le liste a sostegno di Clemente Mastella saranno due, ma - come si diceva all'inizio - l'Udeur non sarà tra queste. La prima di cui si è parlato con una certa insistenza, sempre da gennaio, è Noi Sanniti per Mastella: la testata Ottopagine.it, infatti, aveva avanzato l'ipotesi che quella lista potesse essere "una sorta di 'palestra' per il movimento di Diego Della Valle", quel "Noi Italiani" che tempo fa era stato depositato come marchio (risultando essere stato registrato il 26 novembre scorso). Non è un caso che il campanile - non ben identificabile nella realtà, di certo non è quello del complesso di Santa Sofia - sia stato collocato nella lista che contiene nel nome un riferimento a un territorio ben preciso: in un cielo pennellato di azzurro scuro (su un fondo irrealmente bianco, ma il motivo si vedrà subito dopo), il segno territoriale per eccellenza svetta bene, mentre nella parte bassa del cerchio interno emergono due fasce di colore giallo e rosso, assieme al bianco elementi caratterizzanti dell'iconografia beneventana.
Il simbolo dell'altra lista ha in comune con il primo emblema essenzialmente la corona in cui è contenuta la dicitura "Mastella sindaco" (ma stavolta è bianca anche questa); per il resto, quello della Lista Mastella si presenta a tutti gli effetti come il logo di una formazione personale, come dimostra la denominazione (l'emblema, tra l'altro, ripete addirittura due volte il cognome del candidato sindaco, un'eventualità più unica che rara). Nessuna caratterizzazione grafica particolare, al di là dell'arcobaleno tricolore verticale, seminascosto dal segmento blu che contiene il nome del raggruppamento. La scelta dei colori e dello stesso tema grafico rimanda almeno in parte al Pdl, nelle cui file Mastella è stato candidato ed eletto al Parlamento europeo nel 2009; in generale, quello in esame è un emblema che punta certamente a un elettorato di centrodestra, anzi, più centro che destra. Non sembra un caso, infatti, che l'Udc beneventana sia intenzionata a sostenere Mastella, ritenendo che egli possa essere, assieme al partito dello scudo crociato, "con qualche non velleitaria ambizione di successo, l'interprete [...] di un movimento che, con l’obiettivo di dare risposte serie e puntuali al quotidiano di una comunità, rinnovi la tradizione del popolarismo e rompa gli schemi di un quadro politico che a Benevento si qualifica per lo sguardo malinconicamente rivolto all'indietro". Partirà dalle due liste appena analizzate il ritorno dell'uomo di Ceppaloni sulla scena politica, sia pure ripartendo da una poltrona di sindaco?

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