giovedì 8 agosto 2019

Cambiamo! Il progetto di Toti si dà un simbolo arancione (per ora)

Prima l'atto costitutivo, poi il simbolo, ma senza porre troppo tempo in mezzo. Giusto ieri Giovanni Toti attraverso la sua pagina Facebook aveva dato la notizia della costituzione, con atto notarile rogato a Roma, del comitato Cambiamo, la sua creatura politica che emette i primi vagiti dopo che il presidente della Regione Liguria ha abbandonato Forza Italia (dal cui coordinamento era appena stato escluso direttamente da Silvio Berlusconi); sempre ieri, intervistato da Alberto Maggi per Affaritaliani.it, Toti aveva preannunciato che si stava già lavorando al simbolo, quindi era naturale per i lettori immaginare che nel giro di qualche giorno o (al massimo) settimana si sarebbe vista la prima bozza di logo. 
L'ex coordinatore forzista, invece, ha spiazzato tutti e già oggi a ora di pranzo, sempre attraverso la sua pagina di Facebook, ha reso pubblico il suo emblema o per lo meno la prima versione cui si è lavorato in queste ore: grafica, questa, che certamente subirà nei prossimi giorni modifiche più o meno rilevanti. La pubblicazione del simbolo, peraltro, è stata accompagnata da un breve testo attribuito allo stesso Toti, con il quale si fornisce un minimo di spiegazione del look scelto e si tracciano primi passi del nuovo percorso (grafico e politico):

Un sole arancione che guarda al futuro: ecco la prima bozza del simbolo di "Cambiamo" a cui stiamo lavorando. Nelle prossime ore, anche grazie ai vostri suggerimenti, ci sarà la versione definitiva. Ma anche in questo caso vogliamo fare tutto insieme, passo dopo passo. Prestissimo, con il vostro aiuto, saremo pronti a dare il nostro contributo ovunque, nei comuni, nelle regioni, in Italia, per un centrodestra nuovo, con facce nuove, idee nuove. Ci stanno già arrivando tantissimi messaggi sulla mail 👉 comitatocambiamo@gmail.com , scriveteci qui per partecipare alla nostra avventura! Pronti a cambiare davvero l’Italia 💪

Nell'idea di Toti, dunque, questo dovrebbe essere l'emblema che rappresenta "il nostro movimento - ha scritto ieri - per cambiare il centrodestra, la politica e il Paese [...] senza ruolo, gradi né mostrine del passato, ma da semplice militante": una realtà che a settembre dovrebbe iniziare la sua presentazione itinerante, cercando di radicarsi sul territorio attraverso una rete di circoli. 
A prima vista è facile notare alcuni dettagli della prima grafica scelta. Innanzitutto colpisce la scelta dell'arancione, che all'estero spesso è legato ad aree libdem o conservatrici (ma è anche il colore di fondo dei pirati o di Ciudadanos), ma in Italia in tempi recenti è stato il colore di Luigi De Magistris e Giuliano Pisapia, quindi non esattamente di centrodestra: non stupisce che gran parte dei commenti su Facebook (oltre 700 alle ore 19.30) siano perplessi di fronte alla scelta cromatica, richiamando i precedenti appena ricordati - senza conoscere evidentemente l'uso più recente fatto dai Gilet Arancioni del generale Antonio Pappalardo - e suggerendo di puntare su blu e verde. 
Passando al nome, non passa inosservato l'uso del punto esclamativo, non molto frequente in politica: l'esempio più noto riguarda i comitati Adesso!, nati a sostegno di Matteo Renzi (e anche questo precedente non va a genio a più di un commentatore), ma il segno di punteggiatura era già arrivato su un simbolo di partito con Flavio Tosi e il suo Fare!, di ben diversa notorietà. I #drogatidipolitica ed esperti di documenti, peraltro, potrebbero ricordare che il movimento fondato da Silvio Berlusconi il 18 gennaio 1994, sul l'atto costitutivo rogato dal notaio romano Francesco Colistra, si chiamava ufficialmente "Forza Italia!", anche se il punto esclamativo non è mai apparso nei contrassegni utilizzati dal "movimento politico" (così si è sempre qualificato) nel corso degli anni. Gli appassionati di grafica, in più, potrebbero spingersi addirittura a notare che il nome del movimento di Toti, proposto in corsivo con una font bastoni senza grazie richiama in qualche modo alla mente l'immagine di Mediaset, che lo stesso Toti inevitabilmente ha conosciuto nella sua non breve esperienza lavorativa (non è ovviamente lo stesso carattere, come la forma della M dimostra, ma la somiglianza c'è, probabilmente involontaria).
Appare quasi inevitabile, poi, la scelta di inserire in modo discretamente visibile il nome del ex coordinatore forzista all'interno dell'emblema: è chiaro a chiunque che questo soggetto politico, quale che sia il suo destino, sarà inevitabilmente legato a doppio filo alla figura di colui che lo ha concepito e che in questo momento ha la maggiore visibilità. Starà allo stesso Toti dimostrare che il suo non sarà un partito personale, pur essendo lui il riferimento. 
È interessante l'idea che l'evoluzione dell'emblema possa essere guidata - come si legge nella dichiarazione su Facebook - dai suggerimenti di coloro che sono vicini al progetto o sono potenzialmente interessati, anche se non è ben chiaro In quale modo sarà possibile incidere sulla grafica finale. Non è da escludere che qualche ritocco, per esempio, possa riguardare - oltre che la tinta del fondo - il tricolore, comunque introdotto nel fregio ma ridotto al momento a una semplice linea che per qualcuno dovrebbe essere più visibile. C'è anche chi vorrebbe vedere un elemento grafico riconoscibile, fosse anche la freccia tricolore che aveva accompagnato l'evento in cui Toti era emerso come aspirante capo di una forza politica, cioè L'Italia in crescita! (il punto esclamativo viene forse da qui). 
Tempo qualche giorno e si dovrebbe sapere di più, vedendo cos'è cambiato dell'idea originaria e cosa si è mantenuto: fino a fine mese, in ogni caso, c'è tempo, a meno di stravolgimenti in agguato.

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