giovedì 15 agosto 2019

Sava (Ta), il civismo del Trullo che salta agli occhi

Per chi passa più o meno spesso da queste parti, una cosa probabilmente è chiara anche senza bisogno di spiegarla o ricordarla: la categoria dei #drogatidipolitica rimane sempre tale, anche quando i suoi esemplari vanno in vacanza. Lui o lei possono staccare per qualche giorno, ma la passione non prende mai le ferie: basta che lo sguardo si posi su un cartello, un'insegna, persino un rimasuglio di manifesto o di volantino rimasto appiccicato da qualche parte e subito la curiosità e la memoria entrano in azione.
Può così capitare che, dall'interno di una porta-finestra di un locale chiuso di una località in provincia di Taranto, faccia capolino un manifesto bianco, semplice, con la gigantografia di quello che ha tutta l'aria di sembrare un simbolo politico, con sotto nient'altro che l'indirizzo della sede. L'esemplare dei #drogatidipolitica che si trova lì per qualche giorno di relax, pure se con le antenne alzate per la piena crisi di governo che si sta vivendo, non può sfuggire all'attrazione di quel cerchio a fondo bianco. Anche perché non si tratta di un partito nazionale, tra i pochi rappresentati in Parlamento o della pletora di sigle sbattute o rimaste fuori dopo il voto politico del 2018. Il nome, Movimento politico Il Trullo, fa capire inequivocabilmente che si sta parlando a tutti gli effetti di qualcosa che può nascere e crescere solo da quelle parti.
Come detto, però, il manifesto è vuoto, al di là dell'indicazione che informa che la sede è a Sava, comune appunto del tarantino. Così diventa inevitabile mettersi a cercare in rete e la prima cosa che si trova è uno scarnissimo comunicato, pubblicato il 7 aprile di quest'anno, che oltre al simbolo riporta questo semplice testo:
Sava si è arricchita di un nuovo movimento politico che si chiama ‘Il Trullo’. Questo movimento politico opera nell'area progressista ed ecologista, tutti i cittadini possono presentare domanda di adesione gratuitamente. Il nostro obiettivo è quello di migliorare la situazione politico-sociale del nostro paese, offrendo la nostra più completa collaborazione all'amministrazione comunale e ai suoi rappresentanti sia di maggioranza che di opposizione.
Un po' poco come indicazione programmatica, ma a ben guardare c'è quasi tutto quello che serve per l'identificazione minima di una forza a livello locale. Spulciando qua e là, poi, si scopre che il movimento ha anche una sua pagina Facebook: lì c'è giusto qualcosa in più (oltre a essere presente il testo sopra riportato, datato due giorni prima). Si legge, in particolare, in un volantino del 24 aprile:
Abbiamo avvertito la necessità di attivarci con un movimento politico vista la stagnazione politica esistente a Sava. Il nostro civismo è finalizzato a fare politica con proposte e se necessario proteste. La prima proposta: vorremmo che i portici del vecchio mercato divenissero il salotto di Sava dove incontrarsi e scambiarsi idee nel rispetto di tutti e di tutto. Come disse un tale: pur non condividendo le tue idee mi batterò affinché tu le possa esprimere. E come disse quel talaltro, la mia libertà finisce dove incomincia la tua e viceversa.
Sotto al testo non c'è questa volta il trullo, ma proprio i portici del mercato di cui si vorrebbe una riqualificazione ad uso dei cittadini. Non si tratta di una mossa elettorale, visto che - a regola - a Sava si voterà di nuovo solo nel 2022: in un comune retto da una maggioranza di sei liste (Impegno civico, Direzione Italia, Progetto Comune, Libertà e partecipazione, Fratelli d'Italia e - si chiama proprio così - Gruppo politico autonomo) uscita dalle elezioni del 2017, che hanno riconfermato al primo turno come sindaco Dario Iaia e mandato all'opposizione due compagini, la più votata delle quali ha visto al fianco i simboli del Pd e di Forza Sava, non può che fare bene alla discussione la presenza di un ulteriore soggetto politico coi piedi ben piantati nel territorio. Questa caratteristica è dimostrata anche dalla scelta come simbolo di un trullo, costruzione tipica anche di quella zona, tanto che una frazione è denominata Trullo Lungo (giusto per smontare i luoghi comuni che collocano i trulli puntualmente ed esclusivamente nella barese Alberobello): "Il trullo - spiegano dal movimento - è stato scelto appositamente per sottolineare le nostre origini del Sud, essendo appunto simbolo di questa parte di nazione. Si rifà inoltre al duro lavoro nei campi e ai frutti che ne scaturiscono, immagine di ciò che vogliamo fare con la nostra politica". 
Tra i pochi post presenti sulla pagina Facebook, quelli a sostegno della candidatura di Alfonso Pisicchio alle ultime elezioni europee (con la lista +Europa - Italia in comune - Pde); c'è però anche un riferimento a don Luigi Sturzo, nel sessantesimo anniversario della sua scomparsa, nonché una manciata di suggerimenti per i giovani diplomati del luogo: scegliere università pugliesi o, per chi non vuole proseguire gli studi, rivolgersi alle istituzioni e a tutte le associazioni di categoria, magari in cerca di un contratto da apprendista; per chi non studia e non lavora, infine, si invoca l'intervento dei servizi sociali "affinché i giovani non finiscano nell'illegalità". Il tutto con tanto di firma e di timbro ufficiale col trullo. Giusto per precisare che, in questo punto dell'entroterra salentino, si fa sul serio. E i #drogatidipolitica non possono stare a guardare.

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