Avanti tutta senza cambiare nulla. Sembra di poter dire questo con riguardo alle scelte "simboliche" della Lega per Salvini premier con riguardo alle elezioni europee. Ieri le agenzie hanno dato notizia di una nota diffusa dal partito in cui si diceva che il consiglio federale aveva "approvato all'unanimità" il simbolo da utilizzare e che sarebbe stato "lo stesso delle ultime politiche, con il nome di Salvini sotto lo storico Alberto da Giussano". Lo stesso comunicato fa sapere che sarebbero in fase di chiusura le liste, il cui deposito presso gli uffici elettorali circoscrizionali è previsto per il 30 aprile (dunque nel primo dei due giorni a disposizione): le liste includerebbero, tra coloro che hanno dato la disponibilità a presentarsi (in numero "ben superiore al massimo previsto") "diversi aspiranti europarlamentari civici e la collaborazione con l'Udc dell'amico Lorenzo Cesa in tutti i collegi".
Dal tenore di queste righe, si deve dunque immaginare che per la quarta volta consecutiva nelle bacheche del Viminale il partito guidato da Matteo Salvini farà arrivare lo stesso contrassegno, senza alcuna modifica. Il simbolo delle ultime elezioni politiche (2022), infatti, è lo stesso utilizzato a partire dal voto politico precedente (2018) e mantenuto anche alle europee del 2019. Diverso fu il discorso nel 2014 - le prime elezioni di livello nazionale gestite da Salvini come segretario, ovviamente della Lega Nord - quando nel contrassegno trovarono posto un riferimento alle autonomie, l'emblema in miniatura di Die Freiheitlichen e, nel segmento prima occupato dalla Padania o dal riferimento ai leader, la dicitura "Basta €uro" (e, a destra del guerriero di Legnano, si poteva ancora vedere il "Sole delle Alpi", sia pure molto più piccolo rispetto al passato
L'unica modifica che potrebbe esserci riguarderebbe eventualmente il colore del cognome di Salvini: alcune grafiche diffuse sia online sia sui manifesti, infatti, sembrano utilizzare un giallo più scuro, tendente piuttosto all'arancione. Sembra difficile che il colore usato nel simbolo sia stato adeguato a quello delle grafiche: si attende dunque di conoscere la tinta corretta del nome. In teoria il comunicato fa supporre che l'Udc non inserirà un riferimento grafico all'interno del contrassegno, così come non si parla della possibilità di citarvi Identità e Democrazia, il partito europeo cui aderisce la Lega (anzi, le Leghe: il sito riporta sia la Lega Nord, sia la Lega per Salvini premier): per verificare tutto questo, però, occorre aspettare domenica 21 aprile, nella quasi granitica certezza che prima dell'apertura dei cancelli del Viminale - prevista alle 8 del mattino - Roberto Calderoli raggiungerà i colleghi del partito che avevano preso il posto per la fila e curerà le operazioni di deposito.
La conferma del simbolo precedente lascia da parte, almeno per un po', gli inviti a togliere il riferimento a Salvini nel simbolo e anche nel nome (li ripete da tempo, per esempio, Paolo Grimoldi, tra i promotori del Comitato Nord) o i casi in cui si è effettivamente scelto - alle elezioni locali o in alcune iniziative del partito, specie in occasione del quarantesimo anniversario della fondazione della Lega (autonomista) Lombarda - di non inserire il cognome del segretario nel simbolo.
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