martedì 17 maggio 2016

Greggio, l'evoluzione simbolica dell'unico concorrente

Dopo il verdetto del Tar di Torino che ha escluso dalla competizione elettorale la lista Campione d'Italia - No Isis XMAS (e in assenza di ricorsi al Consiglio di Stato che non risultano), Greggio, comune di 385 anime della provincia di Vercelli, sarà tra le località in cui concorrerà una sola lista, che dunque occuperà tutti i posti del consiglio comunale, a patto che partecipi al turno elettorale almeno la metà più uno degli aventi diritto al voto.
La lista in questione è Greggio 2.0, che ha appunto presentato dieci candidati a sostegno dell'aspirante sindaco, Claudio Trada, in cerca della riconferma. La grafica, molto semplice ma efficace, combina i quattro colori nazionali che tingono il fondo, gli elementi letterali e la barra che sta nel mezzo: il tutto fa pensare a una collocazione di centrodestra, anche se emerge soprattutto il carattere civico e il desiderio di proiettare il paese nel futuro.
La grafica, tra l'altro, mostra almeno in parte una discontinuità. Trada, in effetti, aveva vinto le elezioni nel 2011 con la lista Greggio 2000, creata già nel 1995: prima di lui l'aveva utilizzata Carlo Bosso e, prima ancora, Enrico Lorenzetti (sconfitto due volte da Silvano Saviolo). Anche qui l'emblema era molto semplice: un cerchio diviso in due orizzontalmente, la parte sopra tinta di blu e quella inferiore di azzurro, con il nome equamente distribuito nei due semicerchi a colori invertiti. Quando l'emblema era stato creato, guardava già al futuro (alle seconde elezioni in cui poteva essere sfruttato, dunque); ora che il 2000 è passato da tempo, il gruppo di Trada deve avere pensato che fosse il tempo di modernizzarlo, senza per questo smettere di guardare avanti. Una modifica leggera ai colori, un cambio di font senza essere troppo estrosi (Arial Black invece che Times New Roman) e il gioco è stato fatto: ora è sufficiente che vada a votare almeno un elettore di Greggio su due...

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