domenica 29 maggio 2016

"La terza lista" di Ovindoli, quando il nome è una scommessa

Alle volte c'è chi sfida il futuro e si espone, lanciando pronostici e immaginando scenari; in qualche caso, c'è persino chi lo fa sotto elezioni. E, si badi, non si parla di qui di chi disegna con gli occhi e con le parole il futuro di una città, cercando di guardare lontano e di capire per tempo come agire per amministrare meglio. Qui si vola molto più bassi, limitandosi alla scelta del nome e del simbolo della lista, un passaggio che chiaramente precede - e non di poco - la presentazione degli stessi alle autorità competenti.
A Ovindoli, centro di poco più di 1200 abitanti (popolazione bassa, ma sufficiente per obbligare le liste a raccogliere le firme per presentarsi) in provincia dell'Aquila, sulla scheda gli elettori troveranno tre simboli, tutti molto diversi tra loro, anche graficamente, al di là del richiamo comune alle montagne, che costituiscono uno dei motivi di maggior richiamo per la località.
Non rischia molto - graficamente parlando - la lista LiberaMente insieme (candidato sindaco Angelo Simone Angelosante), che mette il profilo dei monti sopra a un campo colorato verde e blu, riprendendo almeno in parte i colori dello stemma cittadino. C'è più fantasia nel contrassegno di Ovindoli Oltre (candidato sindaco Marco Iacutone), che a una foto elaborata sovrappone il profilo azzurro delle stesse montagne a tre cime e un sole stilizzato che sorge dietro, citando anche la vocazione sciistica della città inserendo un cristallo di neve nella prima O di "Ovindoli".
Chi invece ha veramente rischiato tutto è il gruppo che candida a sindaco Assunta Bianchini: lo si capisce non tanto guardando il simbolo in sé - una veduta in bianco e nero della città, con le montagne leggermente defilate e un elemento curvilineo appena accennato in filigrana - ma pensando al nome scelto per la formazione, La terza lista. Può sembrare una sciocchezza, eppure l'azzardo sta tutto lì: è probabile che questo schieramento sia nato per ultimo, dopo che gli altri due erano stati presentati (nessuna lista, tra l'altro, aveva già corso alle elezioni del 2011), ma cosa sarebbe successo se, in fase di sorteggio, La terza lista fosse stata scelta per aprire il manifesto?
Il gruppo, in questo caso, ha avuto la fortuna dalla sua, perché il sorteggio ha piazzato La terza lista proprio in coda al manifesto, senza che il nome fosse smentito. Ad altri, tuttavia, in passato è andata meno bene: chissà se, ad esempio, al momento di scegliere la denominazione, il gruppo conosceva il "caso Bassini", verificatosi a Vercelli due anni fa, per cui un gruppo legato a Sel aveva presentato due liste che erano una la prosecuzione grafica dell'altra, ma non aveva fatto i conti con il sorteggio che aveva scambiato il loro ordine, rovinando il giochetto... 

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