Mentre l'attenzione di quasi tutti è attratta dai comuni più grandi, anche nei piccoli centri le elezioni si stanno per svolgere e il rito è iniziato nei giorni scorsi con la presentazione delle liste, con l'emozione di mettersi in gioco e il timore di avere commesso qualche errore. Il meccanismo non è stato diverso ad Alvito, comune di circa 2700 abitanti in provincia di Frosinone. Questa volta si affronteranno due liste soltanto (dunque con la certezza che entrambe entreranno in consiglio, conquistando male che vada 3 seggi), che - più o meno consapevolmente - utilizzano pienamente anche i loro emblemi nelle proprie strategie comunicative.
La novità di queste elezioni, ad esempio, è rappresentata da Alvito Bello, lista nata da un gruppo di persone piuttosto giovani che hanno scelto di attivarsi e darsi da fare per il paese: per puntare alla poltrona di sindac*, la formazione si è affidata a Paola Iacobone. Il contrassegno scelto per Alvito Bello mostra varie stilizzazioni di segni caratteristici del paese, in particolare il castello Cantelmo, l'arco Gallio, la collegiata di San Simeone profeta con la torre dell'orologio e un'altra chiesa, mentre un gruppo di persone è radunato davanti.
Il tutto è reso in versione rainbow, visto che il disegno è tinto a bande verticali con i colori dell'iride. "L'arcobaleno - spiega Iacobone - è stato scelto per simboleggiare la rinascita e l'esplosione di colori dopo le nubi di un temporale. Nonché i colori del rinascimento pittorico e architettonico che ispira la nostra voglia di bellezza". Le tinte scelte, dunque, sono un elemento che vuole marcare in pieno la cesura, la novità di questa proposta politica.
Il tutto è reso in versione rainbow, visto che il disegno è tinto a bande verticali con i colori dell'iride. "L'arcobaleno - spiega Iacobone - è stato scelto per simboleggiare la rinascita e l'esplosione di colori dopo le nubi di un temporale. Nonché i colori del rinascimento pittorico e architettonico che ispira la nostra voglia di bellezza". Le tinte scelte, dunque, sono un elemento che vuole marcare in pieno la cesura, la novità di questa proposta politica.
La scelta emerge anche di più se si considera che la formazione cui Alvito Bello contende il governo della città è Buongoverno Alvitano, la formazione che sostiene per la terza volta la candidatura di Duilio Martini, dopo i due mandati consecutivi da sindaco già effettuati. In questo caso, il colore è dato essenzialmente dal cielo azzurro e da un arcobalenino tricolore collocato in basso e che ricorda moltissimo quello impiegato negli anni 2000 dal Pdl. Nel mezzo c'è molto bianco, con il disegno silizzato del paese di Alvito visto da lontano, in posizione quasi frontale, "incastonato" nella Valle di Comino con le montagne dietro e intorno e con il castello come unico elemento riconoscibile.
Il simbolo in questione - come in parte sembra suggerire anche la font usata per le parti testuali - è ormai diventato storico, tramandandosi da varie consiliature; anche per questo, la scelta cromatica decisamente "di rottura" dell'altra lista aiuta la nuova proposta politica a non passare inosservata. Dal 1992 in avanti, del resto, le lotte elettorali si combattono anche a colpi di colore...
Il simbolo in questione - come in parte sembra suggerire anche la font usata per le parti testuali - è ormai diventato storico, tramandandosi da varie consiliature; anche per questo, la scelta cromatica decisamente "di rottura" dell'altra lista aiuta la nuova proposta politica a non passare inosservata. Dal 1992 in avanti, del resto, le lotte elettorali si combattono anche a colpi di colore...
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