Saranno sei i candidati sindaci che si affronteranno a Cattolica, ultimo comune (17mila abitanti) della provincia di Rimini: basta fare pochi chilometri in bicicletta e, senza quasi rendersene conto, si cambia comune (Gabicce Mare), provincia (Pesaro Urbino) e regione (Marche). Tra i nomi dei candidati sindaci c'è un ricambio totale rispetto alle elezioni precedenti, ma il quadro è complesso e alcuni emblemi sono obiettivamente memorabili.
Si prenda, ad esempio, la coalizione di centrosinistra che sostiene Sergio Gambini, uscito vincitore dalle primarie. Accanto al simbolo del Pd, quello certamente più singolare - forse di tutto il manifesto - appartiene alla lista Musica e libertà, con una chiave di violino su fondo blu a ricordare che da queste parti, in Romagna, la musica (e il ballo) non sono mai mancati e, in fondo, l'invito a muoversi è per molti legato a una sensazione di libertà (almeno storicamente, mentre per altri prevale il divertimento e basta). Il cerchio bianco, posto al di sotto del "ricciolo", sembra poi richiamare una conchiglia, di quelle che non è difficile trovare in uno dei tanti bagni della zona.
Molto meno evocativo, invece, è l'emblema dell'altra lista a sostegno di Gambini, Energia civica 40, per la stampa legata - si veda per esempio un articolo su Buongiorno Rimini - al tavolo civico che ha avuto un ruolo chiave nel percorso che ha portato l'ex deputato a vincere le primarie. Certamente è il segno più bianco che si trovi sulla scheda, ricorda in qualche modo nella grafica Scelta civica (ma, volendo, ogni altro partito o movimento catch all, per l'uso dei colori nazionali), ma qualcuno si è concentrato piuttosto sulla font utilizzata per il testo: per qualcuno, infatti, evoca un'atmosfera futurista, con qualche assonanza di troppo con le scritte in voga nel regime fascista (la Romagna, in fondo, è sempre lì...).
Tra i concorrenti di Gambini, va segnalata innanzitutto Giovanna Ubalducci, già assessora della giunta uscente guidata da Piero Cecchini, ma scelta per guidare uno schieramento in cui si sono riconosciuti alcuni di coloro che alle primarie si erano espressi per Corrado Piva. La prima lista, Insieme per Cattolica - il capolista è un altro assessore dimissionario, Giampiero Galvani - punta decisamente alla tradizione sociale locale: a questo provvedono la stretta di mano, tipica della cooperazione (compresa quella legata al turismo balneare), così come la barca messa a mare, con la prua personalizzata con gli "occhi di cubia" (quelli disegnati attorno ai fori per far passare la catena dell’ancora e le cime d’ormeggio) che negli anni sono diventati uno dei simboli più noti di Cattolica, vista la sua conclamata vocazione marittima.
La coalizione comprende anche una seconda lista, Amare Cattolica, che presenta come capolista Simona Gaudenzi, consigliera uscente legata al Nuovo centrodestra. Questa lista, come il nome lascia presagire, utilizza il cuore come simbolo classico dell'amore per riferirlo alla città e ai progetti che si vogliono mettere in campo, rigorosamente senza alcun simbolo di partito (a meno di voler considerare il recente impiego del cuore da parte di Ncd con Area popolare). Anche questo emblema è piuttosto bianco, ma se Energia civica 40 impiegava tutti i colori nazionali, in questo caso tutto è giocato sul rosso - che per i fan di Pierangelo Bertoli è da sempre il colore dell'amore, ma probabilmente qui non ci si è pensato - e sul bianco.
La coalizione di centrodestra è invece quella che raccoglie il maggior numero di liste - quattro - in appoggio a Massimiliano Gessaroli. Nulla da dire sugli emblemi di Forza Italia e Fratelli d'Italia; tra i marchi dei partiti tradizionali, l'unica particolarità grafica la denota quello della Lega Nord, che contiene la riproduzione della caveja (l'asta d'acciaio con anelli, tipica del tempo in cui si arava coi buoi) e del gallo come simbolo della nazione Romagna. La quarta lista, invece, è di impronta maggiormente civica: si chiama Cattolica nel Cuore, ma quel disegno questa volta non viene impiegato, sostituito invece da una vela che certamente non può dirsi estranea alla storia di un posto di mare, al pari della barca.
Ci sono poi due candidati per la sinistra, ciascuno supportato da una propria lista. Rifondazione comunista schiera Roberto Franca, ma è simbolicamente più interessante la candidatura a sindaca di Maria Silvia Riccio: la sua lista, Spazio rosso, ha un nome piuttosto evocativo ed è interessante la grafica rossa ricavata "a strappo" dal fondo grigio del cerchio. Per i drogati di politica certificati, poi, c'è un ritorno inconfondibile: l'omino stilizzato che figurava sul simbolo di Sinistra critica alle elezioni politiche del 2008 (unica differenza, allora era bianco e ora è giallo, un po' per ricordare la stella che si accompagnava alla falce e al martello che stavolta non ci sono) e che stavolta si posa giusto sopra la I, come se fosse un puntino; non a caso, al progetto hanno aderito a titolo individuale anche gli esponenti locali di Sinistra anticapitalista, che di Sinistra critica può considerarsi la prosecuzione.
Resta da dire del MoVimento 5 Stelle, che come suo candidato presenta Mariano Gennari. E in teoria ci sarebbe poco da dire sul contrassegno, visto che dev'essere uguale dappertutto come da regole interne; la redazione di questo sito - in particolare Arturo Famiglietti - tuttavia si è reso conto che sul manifesto delle candidature era stata stampata la vecchia versione, che riportava ancora il sito Beppegrillo.it. Errore (di chi) o scelta sfuggita ai responsabili? La documentazione consegnata in segreteria comunale dal capolista, Fabrizio Girometti, conteneva il simbolo "giusto"; con la nuova dicitura Movimento5stelle.it, dunque l'errore sarebbe stato fatto dalla commissione elettorale, che avrebbe inspiegabilmente trasmesso alla tipografia il contrassegno vecchio per i manifesti. L'errore tuttavia è stato segnalato in tempo e, a quanto risulta, è stato già corretto - anche grazie alla nostra segnalazione - incollando sui vari manifesti l'emblema giusto.
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