Non arriva a 5mila abitanti Gropello Cairoli, comune del pavese chiamato a rinnovare l'amministrazione comunale all'inizio di giugno. Quattro liste si erano affrontate alle elezioni di cinque anni fa (con un elettore su quattro che aveva disertato i seggi), altrettante sono quelle che si daranno battaglia - si fa per dire - alle urne tra meno di due settimane.
Anche se gli emblemi sono pochi, non mancano le cose da dire sulle insegne grafiche utilizzate dai gropellesi per contendersi il governo della propria cittadina, tra conferme, proposte civiche, emblemi "in prestito" e trovate visive piuttosto birichine.
Unica reale conferma rispetto alle elezioni del 2011 è il simbolo di Uniti per Gropello - Amministriamo insieme, già noto agli abitanti che lo avevano scelto per il governo del comune negli ultimi due mandati. Il sindaco uscente, Giuseppe Chiari, era stato eletto in entrambe le occasioni, dunque non poteva presentarsi una terza volta; al suo posto è stato scelto Giorgio Zorzoli. Il simbolo, piuttosto schematico e in odore di centrodestra, consiste in un tricolore su fondo azzurrino screziato: nella parte centrale della bandiera, peraltro, si voglie il dettaglio della torre campanaria con orologio che si trova in via Pavia (angolo via Galileo), inteso come segno civico del territorio.
Non guarda a un dettaglio del paese, ma riporta sullo sfondo del paesaggio la skyline del paese - con le sue torri in vista - la lista civica L'Aquilone. La candidata sindaca, Chiara Rocca, è stata fino a poco fa portavoce di un circolo Pd ma ha scelto di dimettersi da quell'incarico per assicurare il carattere interamente civico della propria formazione. In primo piano nella grafica e in alto nel cielo c'è proprio l'aquilone di cui si parla nel nome, a quarti rossi e gialli carichi, con il filo che parte proprio dalla sagoma della città: un filo particolarmente lungo per dimostrare - probabilmente - che l'intenzione del gruppo è di volare alto e far arrivare in alto il comune.
Piuttosto artigianale, invece, appare il simbolo di Progetto futuro, lista civica promossa da cittadini che "che hanno la volontà di organizzare ed elaborare il bene comune, compiere scelte partecipate, coerenti in modo trasparente ed etico". La base grafica del simbolo, piuttosto riconoscibile dai veri drogati di politica, è quello della Rete dei cittadini, già visto alle elezioni regionali del 2013; l'emblema, con le dieci sagome di persone che si danno la mano alla "tutti per uno", è stato regolarmente richiesto in uso all'associazione, mantenendo però il proprio nome e i propri slogan. Se questi ultimi sono stati probabilmente stampati sul simbolo stesso, il nome della lista è stato visibilmente incollato con un archetto di carta sopra al cerchio, un'operazione di ingegneria manuale che non si vedeva da tempo.
L'ultimo emblema da considerare, pur essendo il solo a contenere emblemi chiaramente partitici, è anche quello che fa più discutere. E certamente il problema della lista La Svolta - che candida a sindaco Eleonora Giorgi, ovviamente nessun legame con l'attrice - non è dato dalle "pulci" di Fratelli d'Italia, della Lega Nord - Lega lombarda e dei Gropellesi di centrodestra (una grafichina che ricorda antichi simboli della Casa delle libertà), ma dalla scritta nera pennellata del nome, con la V rossa e - soprattutto - sei stelle gialle di dimensioni crescenti dal basso in alto. Per qualcuno, la compresenza della V rossa e delle stelle è un riferimento indebito al MoVimento 5 Stelle che non partecipa alle elezioni in quel comune: c'è chi sospetta che quell'espediente grafico sia un sistema per sottolineare la vicinanza alla lista di alcuni simpatizzanti del MoVimento (o l'inverso, chissà), senza che la commissione elettorale potesse bocciare il simbolo (è stata aggiunta una stella ed è stata cambiata la posizione).
A dissipare i dubbi, comunque, ha provveduto la consigliera regionale M5S Iolanda Nanni, che si è lamentata pubblicamente della cosa: "Nessuno dei candidati di quella lista ha alcuna rappresentatività nel M5S, né, qualora eletto, potrà mai rivestire il ruolo di portavoce M5S o parlare a nome o per conto del Movimento. Il M5S reputa la presentazione di quel logo un tentativo di make up elettorale per fuorviare, anche solo per associazione di idee, i cittadini di Groppello Cairoli". Lista furbetta? Forse, in ogni caso lo decideranno gli elettori.
A dissipare i dubbi, comunque, ha provveduto la consigliera regionale M5S Iolanda Nanni, che si è lamentata pubblicamente della cosa: "Nessuno dei candidati di quella lista ha alcuna rappresentatività nel M5S, né, qualora eletto, potrà mai rivestire il ruolo di portavoce M5S o parlare a nome o per conto del Movimento. Il M5S reputa la presentazione di quel logo un tentativo di make up elettorale per fuorviare, anche solo per associazione di idee, i cittadini di Groppello Cairoli". Lista furbetta? Forse, in ogni caso lo decideranno gli elettori.
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