domenica 29 maggio 2016

Gattinara, i comunisti che resistono

Ci si prepara al voto anche a Gattinara, paese con poco più di 8mila abitanti in provincia di Vercelli. Alle elezioni precedenti, svoltesi nel 2011, il risultato era stato piuttosto nitido: all'epoca Daniele Baglione aveva ottenuto il 43,5% dei voti, distaccando di oltre 12 punti il suo principale sfidante e questa volta è di nuovo in corsa, alla ricerca del suo secondo mandato da sindaco. Rispetto a cinque anni fa, tuttavia, la competizione sarà leggermente più ristretta, perché le liste che si contenderanno la vittoria passano da quattro a tre: si era parlato anche di una candidatura del MoVimento 5 Stelle, che alla fine però non è arrivata, dunque i concorrenti per i dodici seggi da consigliere sono calati.
Il simbolo del sindaco uscente Daniele Baglione si è sostanzialmente conservato nel corso del tempo, caratterizzato com'è dalla Torre delle Castelle, segno territoriale particolarmente noto in paese. Una modifica importante, però, riguarda il nome della lista: stavolta è Uniti si vince, quando invece nel 2011 era Buonanno per Baglione. Buonanno, ovviamente, nel senso di Gianluca, europarlamentare della Lega Nord, che fungeva quasi da "garante" per il candidato sindaco (al punto da spendersi direttamente per la sua campagna elettorale); cinque anni fa, tra l'altro, la scritta "Gattinara" era in font Optima, lo stesso utilizzato dalla Lega, mentre ora è stato scelto un "bastone" più neutro, che non rimanda alle grafiche del Carroccio.
E' nuovo il simbolo del secondo sfidante, Maurello Negro. A suo sostegno c'è la lista Gattinara impegno comune, che al suo interno inserisce varie sagome di persone: "Il simbolo scelto - si legge nel sito del gruppo - rappresenta tutte le componenti di una comunità che, pur partendo da posizioni e formazioni diverse, si muovono in un’unica direzione, verso obiettivi comuni, incentrati proprio sui bisogni delle persone che la costituiscono." DI fatto il disegno "raddoppia" il significato del titolo, anche se le immagini scelte non si discostano per nulla da un'idea "tradizionale" di società: delle figure in primo piano, la valigetta da lavoro è nelle mani dell'uomo, mentre in fondo si vede una sorta di famiglia tradizionale, con genitori, nonni (solo due) e due bambini; se non altro, niente colori azzurro e rosa per colorare le sagome.
Il terzo emblema invece è quasi storico a Gattinara essendo stato coniato nel 2006: anche se l'ultima esperienza cinque anni fa non era stata positiva (era l'unico rimasto fuori dal consiglio), torna anche questa volta. Si parla qui dei Comunisti per Gattinara, con falce, martello e stella (un po' spostata rispetto al solito) gialli su un fondo interamente rosso. Nemmeno il "volto" della lista è cambiato: è quello di Luigi Zanetta, a lungo consigliere di minoranza. Zanetta non ha bisogno di emblemi di partiti nazionali (Partito comunista dei lavoratori, Partito comunista di Rizzo, Prc o PcdI, come in più di un comune capita di vedere): a lui bastano "gli arnesi" marxisti per presentarsi alla gente, nel 2006 e nel 2011 li avevano scelti oltre 350 persone, quindi vale la pena provarci anche stavolta.

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