sabato 5 gennaio 2013

Forza evasori, una freccia contro lo Stato ladro

Il simbolo scelto per le elezioni
Alla fine niente manina. I primi fondatori, sottoscrittori e simpatizzanti del nuovo partito "Forza evasori" hanno scelto il simbolo che cercheranno di presentare alle elezioni di febbraio, mettendosi in fila nei prossimi giorni per depositare l'emblema al Ministero dell'interno. 
Piaceva a molti, l'idea della manina che spuntava dal contorno del contrassegno per rubarsi la punta della freccia presente nel simbolo (gialla come l'oro, verrebbe da dire) e dava l'idea di chi sente le proprie tasche violate ingiustamente, ma graficamente sarebbe stata problematica da gestire, visto che avrebbe costretto a "schiacciare" tutto il resto dell'emblema perché il tutto entrasse nella circonferenza di 3 centimetri di diametro che la legge riserva al contrassegno elettorale.
Il simbolo scartato
Per questo, dopo la consultazione svolta essenzialmente su Facebook e aperta ai suggerimenti di tutte le persone interessate al progetto, è stata licenziata la versione definitiva del simbolo: una versione più colorata e "tridimensionale" di una delle opzioni presentate all'inizio. 
Il tutto è giocato sulle tinte blu e gialle (quelle storiche del Tg1, ma è assolutamente un caso): al centro c'è il nome del partito, con "Evasori" evidenziato dalla freccia gialla che è stata ricondotta all'interno del cerchio maggiore, avendo come sfondo un cerchio blu quasi da toccare, visto che le luci e le ombre sembrano regalargli uno spessore credibile. Attorno, nello spazio che resta, una tinta più chiara fa da sfondo all'asserzione chiave, di cui gli aderenti al partito sono fermamente convinti: "Stato ladro".
Sarà dunque questo l'emblema che il partito, ispirato dall'amministratore delegato del Movimento libertario Leonardo Facco e che candida come capo della forza politica Giorgio Fidenato, vorrà far arrivare sulle schede, per dar voce al proprio programma elettorale, all'insegna innanzitutto di una riforma radicale del fisco, ritenuto profondamente iniquo. Tocca al Viminale, ora, dire se quell'emblema potrà partecipare alla competizione o dovrà essere cambiato in qualche sua parte: nel caso - non auspicato - c'è chi è pronto a intervenire.

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