giovedì 17 gennaio 2013

"I Pirati" alla riscossa

Già rientrato in corsa uno dei simboli ricusati in un primo tempo dal Viminale. Il Partito pirata di cui è portavoce Marco Marsili, infatti, ha accettato di compiere le modifiche che secondo i funzionari del Ministero dell'Interno erano necessarie perché non fosse più confondibile con l'emblema del Partito pirata "ufficiale" - l'unico ad essere salvato in sede di controllo dei contrassegni, tra quelli che si rifacevano alla "flotta pirata".
Gli elementi di criticità - gli stessi che erano già stati oggetto delle due ordinanze cautelari del Tribunale di Milano ricordate dalla sola formazione "pirata" ammessa - erano la denominazione integrale "Partito pirata" e la bandiera nera che era inserita come piccola riproduzione all'interno dell'emblema. Quel simbolo era stato presentato alle elezioni amministrative almeno una volta, ma per il Viminale questa volta non andava bene. 
Il partito, tuttavia, ha presentato una nuova versione dell'emblema, che alla denominazione originaria sostituisce l'espressione maiuscola "I pirati", scritta in nero e non più in bianco - sarebbe stata di grande effetto se proposta con un vero font "corsaro", ma nella ridotta riproduzione sulla scheda la resa sarebbe stata disastrosa - ed elimina del tutto la vela nera che resta appannaggio esclusivo (in questa tornata elettorale) del Patrito pirata "ufficiale".
Vero simbolo caratterizzante dell'emblema dei Pirati, del resto, era ed è il jolly roger, il teschio con due sciabole incrociate al posto delle due tibie: dopo l'eliminazione della vela/bandiera, la raffigurazione è stata ulteriormente ingrandita per occupare più spazio nel tondo, sempre tinto di quell'arancione che in ambito "corsaro" ha decisamente conquistato terreno. Su alcune schede di Camera e Senato, la formazione presenterà il proprio simbolo ora non più confusorio - anche se, c'è da giurarlo, l'ammissione non piacerà ai Pirati "veri" - e riproverà a ottenere consenso, come ha fatto alle elezioni amministrative.  
"Nonostante i fastidi creati da alcuni antagonisti di estrema sinistra, che hanno cercato in ogni modo di impedirci di partecipare alle elezioni - ha dichiarato Marsili - il Viminale ha ritenuto che avessimo diritto a partecipare all'imminente consultazione con il nostro simbolo, visto che facciamo politica da anni, e presentiamo liste, diversamente da altri pseudopartiti". Il leader parla proprio mentre è stata eseguita l'ordinanza di "oscuramento" del sito della formazione www.votapirata.it, emessa il 30 marzo 2012. Sito o non sito, c'è ancora tempo per vedere come si chiuderà il tutto: il finale, per ciò che si sa, è quasi a sorpresa...

1 commento:

  1. mi sembra giusto, non è per niente confondibile con l'altro simbolo..... M.B.

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